zona Eur. Durante tre intense giornate di convegni e workshop sono intervenute importanti personalità tra cui il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini; il presidente del Tar Lazio, Carmine Volpe; il presidente della Corte d'appello di Torino, Marina Anna Tavassi; il ministro della salute Beatrice Lorenzin e molti altri.
La rivista giuridica, attiva da oltre tre anni sul territorio nazionale e con un Comitato Scientifico composto da illustri giuristi (avvocati, docenti universitari e Consiglieri della Suprema Corte), in considerazione della rilevanza dell’evento, ha effettuato un servizio giornalistico esclusivo (il link al video del servizio sarà disponibile a partire dalla metà del mese di maggio in calce al presente articolo).
Ricordiamo che il Salone della Giustizia si distingue, da tempo, come articolata occasione di pubblico incontro tra avvocatura, magistratura, professioni e politica. Il principale obiettivo che si pone è quello di promuovere la cultura della legalità.
Proprio la cultura della legalità è stata il perno centrale delle tre giornate che si sono aperte in data 11 aprile con le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "i progressivi successi nel contrasto alle organizzazioni criminali raggiunti grazie alla straordinaria mobilitazione della magistratura e delle forze dell'ordine sono essenziali per sconfiggere le mafie ma, per raggiungere compiutamente questo obiettivo, è determinante la promozione di una nuova cultura della legalità che riguardi tutti: nell'agire quotidiano, nei comportamenti personali, nella percezione del bene comune, nell'etica pubblica". In breve, a parere dell'odierno scrivente, Mattarella sembra voler dire che per combattere la mafia c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Ogni singolo cittadino deve essere solidale con gli altri, pensare che un "accadimento" può capitare a chiunque e infine, mettendosi nella parte di chi subisce vessazioni, domandarsi: “come vorremmo che si comportassero gli altri con noi?” In parole povere occorre essere solidali, cambiare la nostra cultura, avere maggiore fratellanza gli uni con gli altri.
La giornata è poi proseguita con gli interventi del vice presidente del CSM Legnini, che ha annunciato un plenum straordinario al fine di rendere pubblici gli atti che riguardano Falcone e Borsellino a 25 anni dalle stragi per fornire un contributo rilevante alla memoria di quegli anni.
Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione ha invece lanciato un importante allarme“non stiamo peggio del periodo di Tangentopoli…”; Sono intervenuti poi molti altri tra cui il ministro della Salute Beatrice Lorenzin(“tre Italie che marciano a tre velocità diverse, necessario contemperarle”).
Nella giornata successiva, 12 aprile, i lavori sono stati aperti con un messaggio del ministro della Giustizia Andrea Orlando: “Il recupero di efficienza e il miglioramento dei servizi per la collettività di cui ha bisogno la giustizia nel nostro Paese passa dal metodo che abbiamo portato avanti in questi anni: il più ampio confronto con tutti i soggetti istituzionali. I magistrati, in primo luogo, ma anche gli avvocati, i magistrati onorari, il personale amministrativo. L’universalità dei diritti dei cittadini e la soddisfazione della domanda di giustizia non possono essere garantite senza assicurare al contempo la complessiva funzionalità e sostenibilità del sistema giudiziario. Per questo, migliorare le performance quantitative e qualitative degli uffici giudiziari e del sistema giustizia è cruciale”.
In giornata si è poi diffusamente parlato di sicurezza stradale e con cifre e dati (ogni giorno in Italia vengono uccisi 2 pedoni e negli ultimi 15 anni, le vittime a piedi sono state quasi undicimila) purtroppo sconcertanti forniti dall'Asaps "Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale".
Il 13 aprile, infine, è stata la volta del convegno Diritto e Sentimento che ha visto, tra gli altri, in veste di relatori, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro. Tra gli interventi illustri si segnalano anche quelli del Prof. Guido Alpa, quello del Presidente aggiunto della Suprema Corte di Cassazione Renato Rordorf e quello del Presidente aggiunto del Consiglio di Stato Patroni Griffi.
Proprio l'intervento del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro è stato uno dei cardini della giornata in materia di diritto e sentimento; il ministro ha infatti sottolineato come “i fatti di sentimento abbiano acquisito un posto importante tra le questioni giuridiche al punto che la stessa emozionalità ha cominciato a essere considerata come formalizzante della legge”.
Dal momento che “il sentimento viene avvertito come un valore, sarà la stessa comunità a dargli l’impronta di un riconoscimento positivo”. E tutti i nuovi diritti debbono giustamente coincidere con i diritti assoluti. Il ministro Finocchiaro ha posto in risalto la “straordinaria capacità espansiva” della Costituzione in tema di riconoscimento dei diritti, per cui il riconoscimento del differente orientamento sessuale non rappresenta “nessun attentato alla famiglia tradizionale, bensì diritto alternativo a quello di sposarsi, di costituire una famiglia, diritto alla vita privata e familiare e divieto di discriminazione”. Ma come diceva Voltaire il diritto portato troppo alla lunga rischia l’ingiustizia. Di qui, la dichiarata contrarietà del ministro alla maternità surrogata.
In questi anni sono stati coinvolti nei diversi convegni e dibattiti moltissimi studenti provenienti dalle scuole superiori e dalle Università. Quello che possiamo affermare con certezza è che il Salone della Giustizia è in grado di stimolare una qualificata riflessione sul valore del rispetto delle regole dell'ordinamento in una direzione sicuramente di crescita della nostra società.
Photo credits: Carlo Piersanti