Accesso al Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica: il bando è illegittimo. Ammessi i ricorrenti.

Il TAR dell’Aquila con ordinanza n. 62/2025 ha accolto il ricorso degli studenti che chiedevano l’immatricolazione al Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi dell’Aquila.

In particolare, l’iscrizione al corso di laurea Magistrale in Psicologia Clinica veniva subordinata alla partecipazione ad una procedura di valutazione del curriculum. Pertanto, i ricorrenti venivano esclusi dal corso di laurea ambito esclusivamente in virtù della durata del percorso di studi triennale e dei voti conseguiti in alcuni esami, criterio che veniva censurato nel ricorso.

Si censurava, altresì, la presenza di posti rimasti liberi e non coperti.

L’Ateneo da un lato ha previsto una modalità di selezione che stride con quella che dovrebbe essere una naturale prosecuzione del percorso di studi, essendo gli studenti tutti in possesso di una laurea triennale,dall’altro latonel prevedere tale tipo di modalità accesso, ha completamente stravolto la disciplina prevista ai sensi della legge 264 del 1999, discostandosi dai dettami in materia di accesso programmato e prevedendo modalità di accesso assolutamente illegittime.

Fulcro della decisione del TAR è proprio l’accoglimento del motivo di diritto in cui si contestavano le modalità di accesso ai corsi di laurea in parola.

In particolare il Collegio statuiva che “l’accesso ai corsi per i quali è prevista la programmazione presuppone il previo superamento di apposite prove da intendersi quali esami di verifica della preparazione del candidato e tali prove non sono surrogabili, come invece avvenuto nella presente vicenda, attraverso il ricorso ad altre tipologie di selezione quale la valutazione del curriculum”.

Il TAR dunque ha ritenuto sussistere il pericolo di un danno grave e irreparabile in ragione dell’interesse dei ricorrenti ad evitare ulteriori ripercussioni negative sul proprio percorso di studi, constatando altresì una chiara violazione del principio meritocratico e del diritto allo studio costituzionalmente garantito.

La decisione del TAR segna un'altra vittoria per lo Studio Legale degli Avv.ti Michele Bonetti e Santi Delia sul tema del diritto allo studio.

“L’ammissione dei ricorrenti al corso di laurea ambito ci riempie di soddisfazione” commenta l’Avv. Michele Bonetti che ha patrocinato la causa.“Gli ostacoli imposti dall’Amministrazione, attraverso la predisposizione di una procedura di selezione illegittima, sono stati arginati con caparbietà e convinzione dal nostro studio legale, che ha sin dall’inizio riconosciuto la gravità della lesione subita dai ricorrenti”.